Milorad Velić (44 anni) agente di polizia e Biljana Janicijevic (40 anni), medico, si sono sposati nel 2011. Dopo undici anni di matrimonio e tutte le prove a cui si sottopongono le coppie che desiderano avere un bambino, Biljana è rimasta incinta.
“Il 25 giugno, il giorno in cui è nato Jakov è stato un sogno, il giorno più bello della mia vita – ci racconta papà Milorad – un meraviglioso sogno ma breve, perché i medici ci hanno subito spiegato che Jakov soffriva di una malformazione cardiaca”.
“Io mi ricordo bene il giorno dopo – ci dice Bilja, la mamma, che da medico vede tutto da una speciale prospettiva – la corsa a Belgrado, il tragitto che sembrava non finire mai, il ricovero, l’intervento eseguito su un bambino di soli tre giorni e poi un mese di ricovero in ospedale”.
Tutto sembrava essersi risolto così, un intervento che tecnicamente si chiama TGV (trasposizione grossi vasi), un gruppo di malattie cardiovascolari congenite che provocano una localizzazione anormale di uno o più vasi sanguigni.
Jakov è tornato a casa ma dopo due mesi, al primo controllo effettuato dai nostri medici Marko Stojanović e Nenad Živković, specializzati in Italia che visitano presso l’ambulatorio di Gračanica, è stata confermata una lacerazione dell’aorta.
Prontamente informati i nostri partner, il Policlinico San Donato di San Donato Milanese e l’Associazione Cuore Fratello, abbiamo attivato la complessa procedura per trasportare il piccolo Jakov e la mamma Biljana in Italia nel più breve tempo possibile.
Contando di svolgere al meglio il lavoro di preparazione, speriamo di poter trasferire il paziente in primavera.
“Mio figlio, arrivato a noi dopo undici anni – è ancora papà Milorad a parlare – è stato un vero dono di Dio. Adesso mi aspetto che il dono della sua salute me lo faccia l’Italia. Io vi ringrazio sin da adesso!”