Sabato 21 aprile all’ospedale dei bambini di Milano Vittore Buzzi, si è proceduto a un passo importante. In una sala gremita di pediatri, medici specializzandi in pediatria, specialisti neurologi, ortopedici, oculisti, neonatologi e chirurghi, tra cui il Direttore della Chirurgia Pediatrica Dott.ssa Giovanna Riccipetitoni e il Direttore Generale dell’A.S.S.T. Fatebenefratelli – Sacco, Dott. Alessandro Visconti, abbiamo presentato il progetto di cooperazione “Docs for Kim” (clicca qui per leggere).
“Abbiamo ricevuto tante proposte di collaborazione internazionale – ha dichiarato il Prof. Gian Vincenzo Zuccotti Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Statale di Milano e Direttore della Clinica Pediatrica dell’Ospedale dei Bambini Vittore Buzzi – abbiamo scelto di impegnarci in questa perché sentiamo che possiamo dare il nostro contributo e far crescere con i nostri specializzandi, il livello delle prestazioni sanitarie in Kosovo e Metohija con la consapevolezza di poter svolgere con serenità e sicurezza la missione”.
“Dobbiamo tornare all’essenzialità della nostra professione e missione – ha esortato il dott. Dario Dilillo Responsabile UOS Degenza Pediatrica del Buzzi e referente sul campo del progetto – visitare e guarire bambini, farci strumenti diligenti per cercare di rendere migliore il mondo in cui viviamo”.
“E’ uno scenario incredibile, se pensiamo che sia a solo un’ora di volo da Milano, il progetto è bello, noi ci siamo, per supportarlo in ciò che riusciremo” così Antonella Conti responsabile di OBM onlus.
Di particolare emozione sono state le testimonianze rese dalla famiglia Giorgioni, Zdravković e da Walter Pilo, Presidente dell’Associazione Uomo libero, che si sono impegnati nella realizzazione dei tre ambulatori pediatrici che affiancheranno l’ambulatorio di Gračanica già esistente.
“Partiremo con una missione esplorativa a giugno – hanno confermato Dario Dilillo e Alessandra Bosetti – proprio per testare il territorio e cercare di rendere operative tutte le richieste che riceveremo, adesso bisogna iniziare a lavorare!”