Siamo purtroppo costretti alla vigilia della Settimana Santa ortodossa a registrare l’ennesimo vile atto violento e vigliacco nell’enclave di Velika Hoča in Kosovo e Metohija.
Ignoti si sono furtivamente introdotti presso la dipendenza monastica di Sveti Jovan, sull’omonima collina, distruggendo e imbrattando con schifezze ed escrementi la residenza monastica.
Questa tecnica ha un solo nome e si chiama: INTIMIDAZIONE.
Questo è il piano corrotto che si vuole mettere in atto, intimidire le persone, costringerle a pensare che per la comunità serba non ci sia più posto in Kosovo e Metohija e chi rimane, avrebbe fatto meglio ad andarsene.
La violazione della skita di Sveti Jovan è ciò che dovrebbero aver presente i politici serbi e quelli albanesi, il Kosovo e Metohija è la terra santa d’Europa, qui si testimonia la propria identità e la propria appartenenza, valori che non possono essere discussi a colpi di trattato, di convenienze politiche di basso spessore o peggio in forza di parole vuote e prive di significato.
In questo lembo di terra si modellerà un futuro possibile per l’intero continente e noi, di certo, vogliamo esserci con un impegno preciso: non abbandoneremo nessuno.