SIlvia lo sa

Adesso Silvia lo sa, cosa vuol dire avere nostalgia di Kosovo. L’ha sperimentato alle quattro e mezzo del mattino, nel buio pesto che avvolgeva l’aeroporto di Pristina, amabilmente sospesa tra voglia di tornare a casa e desiderio di non andar via. Silvia Battistini, bolognese doc, ha incontrato dal vivo il Kosovo, lo scorso maggio, durante il viaggio organizzato dalla nostra associazione, “Le vie dell’arte” (clicca qui per saperne di più). Prima dello scorso maggio, aveva appreso del Kosovo dai libri e dalle fotografie, che come storica dell’arte e funzionario del museo medievale di Bologna, le era toccato di consultare.
“Quello che è accaduto è difficile da spiegare – ci racconta Silvia – mentre giravo questi incredibili luoghi, mi si rivelava un’umanità differente, una sensazione di condivisione che raramente avevo provato e faceva a gara ad impressionarmi con le fantastiche bellezze artistiche. I monasteri e le chiese sono meravigliosi, ma l’amore e la cura di Svetlana delle cucine popolari (clicca qui per conoscere il progetto) per la propria gente sofferente, mi è sembrato un prodigio”.

Proprio in quei giorni di maggio, Silvia ha immaginato che su questa particolare vita quotidiana, fatta di attenzione, amore e solidarietà, si dovesse scrivere un libro. Non un trattato socio-politico, ma un più semplicemente una raccolta di ricette, che riuscisse a spiegare l’importanza di nutrire il proprio prossimo, amandolo e avendone cura.

L’idea ci è subito piaciuta e a dicembre, speriamo che possa trasformarsi in realtà.
Per adesso è stato completato il primo passo, con un’approfondita ricerca sul campo, che ha permesso alla nostra Silvia di raccogliere e assaggiare, uno sproposito di ricette, apprendendole dalla viva voce delle prodigiose donne di Kosovo: Svetlana, Dana, Jasmina, Blagica e le tante altre, che per la via, hanno voluto offrire il loro segretissimo contributo.

Silvia è stata affiancata da un team di lavoro, che le ha consentito di collezionare e documentare queste esperienze, il fotografo Srdjan Kujundzic, le interpreti e amiche, Katarina Lazic e Lilli Shala.

“Non so, dove ci condurrà questo progetto e quanto ci possa arricchire l’animo o la tavola – ha più volte sottolineato Silvia, con un sorriso ammiccante – ma aver veduto sedute insieme, sotto un pergolato a Velika Hoca, Dana, serba dell’enclave e Lilli, albanese di Pec, l’una accanto all’altra, chiacchierando fitto di ingredienti, durata di cottura e del forte carattere delle rispettive suocere, mi sembra il più promettente degli inizi”

Certi che il più promettente degli inizi, conduca al migliore dei risultati, fissiamo già l’appuntamento con il libro e la sua presentazione per dicembre prossimo.